martedì 27 aprile 2010

Genitori che lavorano

Tramite il sito di MammaFelice sono venuta a conoscenza di una iniziativa che mi ha fatto riflettere. L'iniziativa si intitola il "CerVello di mamma e papà", una iniziativa, che invito a leggere, pensata da Silvia e Serena del blog Genitori Crescono, che parla di lavoro e genitori.
Purtroppo è una triste realtà, soprattutto per le donne, ma quando si è in cerca di lavoro si cerca di glissare sull'aspetto legato ai progetti di maternità.
è successo anche a me, una volta deciso di rientrare in Italia, di domandarmi se l'avere partorito da poco poteva avvantaggiarmi o meno nella ricerca di un lavoro.
Di conseguenza anche la compilazione del famigerato Curriculum vitae diventa cruciale, deve essere sobrio, ma originale, snello ma completo, e importante diventa anche la parte dedicata alle informazioni sulle soft skills, tradotte come competenza sociale ossia "la disponibilitá e la capacità di interagire con gli altri in modo costruttivo, congruente ai propri veri interessi, che comprendono il poter vivere in armonia con gli altri, e quindi il rispetto dei loro bisogni e interessi quanto dei propri" (fonte Wikipedia).
Ebbene Silvia e Serena propongono di inserire nei propri C.V. l'esperienza di maternità o paternità
è vista come una ricchezza, un momento di crescita individuale e quindi anche professionale.
Ho pensato molto a questo e, per quanto lavori anche con colleghi che sono genitori, ma che delle doti di cui sopra non ne hanno nemmeno l'ombra, trovo che su di me questa cosa sia molto vera.
Se riguardo al mio modo di affrontare il lavoro di solo 1 anno fa, vedo una persona completamente differente, poco portata alla mediazione, molto determinata nel dimostrare di essere la più brava, intransigente con chi poteva essere distratto dal lavoro perchè preda di altri problemi familiari.
Ebbene molte delle cose che pensavo, molti degli atteggiamenti di un tempo ora mi fanno ridere, diciamo che sono molto-molto più "morbida".

2 commenti:

  1. Ti capisco, eccome! Prima di diventare mamma credevo che ci fosse solo un modo di fare bene nel lavoro. Poi ho imparato a fare più cose contemporaneamente, a prendere le cose con pazienza, a cambiare un pannolino con una mano mentre con l'altra inviavo una mail... e ho capito.
    Ho capito quanto mi prendevo sul serio, e quanto invece oggi potrei davvero dare di più, in un'azienda, grazie al mio 'lavoro' di mamma.
    Speriamo che le aziende se ne rendano conto, perchè secondo me le donne hanno un gran bel potenziale! ;)

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  2. già quanto anche io mi sono,e talvolta ancora mi prendo, sul serio!

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