sabato 17 novembre 2012

Riflessioni di una mattina di autunno "sull'Alessandria"

Da circa un mese a questa parte grazie alla sempre maggiore efficienza dell'"ufficio disagi" di Trenitalia, come lo chiama un mio compagno di viaggio, i pendolari che salgono alla stazione di Ronco Scrivia sul treno regionale 6111 delle ore 07.29 in direzione di Genova,
possono viaggiare comodamente in piedi, scegliendo tra la zona piattaforma, se si ha la fortuna di trovarla libera, o il corridoio, il tutto per la modica cifra di 560 euro (attuale prezzo del mio abbonamento annuale).
La colpa si sa non è di nessuno, la frase se si interroga il capotreno è "Signora  non c'è materiale, io lo segnalo, lo segnali anche lei..."
Non ho ben capito cosa sia il materiale, e penso che non mi scervellerò per capirlo, comunque tutte le mattine arrivo in ufficio e tramite il sito delle ferrovie faccio il mio reclamo, sapendo che non servirà a nulla, se non a produrre carta su carta.
 
Il corridoio è comunque un posto strategico. Dall'alto vedi gruppetti di fortunati viaggiatori comodamente seduti che leggono, ascoltano la musica, dormono, giocano o discutono.... una delle ultime discussioni che ho ascoltato è di una signora che molto animatamente spiegava di come ancora poco si è fatto per la parità uomo/donna.
Soliti luoghi, veritieri, ma comuni donne non valorizzate sul lavoro, retribuzioni mediamente più basse rispetto a quelle dei colleghi maschi, poche donne in posizioni dirigenziali.
 
Mi chiedo: che ci sia una donna a dirigere un ufficio o un uomo, cosa cambia? Che ci sia una donna a prendere decisioni politiche o un uomo, cosa cambia? Cosa cambia se ormai noi donne abbiamo sepolto il nostro Femminile, cosa importa se ormai anche in noi donne l'emisfero sinisto ha la prevalenza su quello destro, se non sappiamo armonizzare il nostro essere, se non sappiamo più "Correre con i lupi".

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