Le giornate passano nella frenesia più totale sempre a rincorrerre qualcosa.... che nausea!
E meno male che a settembre avevo partecipato a una conferenza dal titolo "Il ritmo fonte vitale" organizzata dal gruppo di pedagogia steineriana di Genova. Concetti belli interessanti condivisibili ma per noi di difficile applicazione.
L'unico ritmo che abbiamo è quello notte veglia, si va a letto alle 20.30 ci si sveglia alle 7.00. Unico punto fermo.
Al rientro a casa dal lavoro c'è il compito da rivedere, il diario da controllare, le paroline da rileggere, gli insiemi da ripassare, la cartella da fare....dimenticavo la cena da preparare....
Insomma si tengono insieme i pezzi con un bel nastro ma che fatica!
Certo l'emozione di sentire Agata cominciare a leggere è grande e visto che si deve esercitare nella lettura ho pensato di riprendere alcuni libri di quando era piccina ovvero tre cartonati di Giulio Coniglio.
Per ora stiamo leggendo ogni sera una pagina di questi due libri che mi/ci piacciono tantiiiisssimo:
del primo avevo già parlato qui "Che cosa è un bambino"
il secondo sempre di Beatrice Alemagna è "Nel paese delle Pulcette".
Sono scritti con caratteri grossi e ben spaziati, certo Agata fa un po' di fatica ma la soddisfazione di dire mamma ti ho letto IO una pagina la ripaga.
Brava Agata!
RispondiEliminaanche qui con l'inizio della scuola molti equilibri sono cambiati, mi sembrava già prima di riuscire a fare poco … ora ancora meno! i compiti li fa con me solo nel weekend, gli altri giorni controllo cosa ha fatto con i nonni ma non è la stessa cosa. quindi sensi di colpa enormi avanzano perché non riesco a seguirla come vorrei! sofia invece non vuole leggere, quando le propongo di fare esercizio … divaga, dice che non è capace e corre a giocare… io non voglio insistere per non far peggio ma tutto ciò mi dà da pensare. eppure le maestre si dicono contente di lei!
buona continuazione in qs avventura!
:-)
stessi sentimenti con questo perenne sentirsi non abbastanza presente! Anche Agata va a periodi ora le andava di leggere, ma non sempre è così, come dici tu anche io non la forzo. Non è facile, a volte la sgrido perchè è lenta e svogliata, poi ci penso e dico in fondo è ancora piccola, ha i suoi ritmi, dove è andata a finire tutta la pazienza che avevo quando era più piccina?... già non è facile
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