martedì 24 novembre 2009

IO

Una delle tante sere. Sto preparando la cena assorta nei miei pensieri, tra uno sbuffo di vapore della pentola per la pasta, una chiacchera con la Dolce metà sulla giornata lavorativa, inconsciamente mi lascio accompagnare dal sottofondo della Patata grassa che borbotta, canticchia tra sè e sè canzoncine improbabili, corre di qui e di la rubacchiando furtivamente qualcosa dai cassetti o dal tavolo. Tutto nella norma, un tenero quadretto famigliare, quand'ecco che qualcosa nel sottofondo stona. Non mi focalizzo subito ma sento che nella solita musica c'è qualcosa di diverso.
Le mie orecchie si drizzano, e vibrano come quelle della "donna bionica", mi metto in ascolto ed ecco la nota diversa, tra i "discorsi" di Agata è spuntato un IO.
Rimango stupita e subito lo faccio notare alla Dolce metà, spiegandogli l'importanza di quell'IO. Corro subito a prendere il libro dove ho letto "il bambino che inizia a dire “Io”, inizia a riconoscere se stesso, a percepire il senso della propria unità corporea, a sentirsi dotato di un suo pensiero e di una sua volontà... ". Sono emozionata la mia piccola sta crescendo, l'emozione di trasforma in una sorta di nostalgia andando avanti nella lettura "..è’ una fase molto importante dello sviluppo, il bambino può muoversi bene ed andare verso nuove esplorazioni, si allontana e si avvicina rispetto alla figura di riferimento, sperimenta gli albori delle sue piccole aree di autonomia". Ma come autonomia? Non ha ancora due anni e già sta cominciando a staccarsi dalla sua mamma?

Per fortuna la Dolce metà pone fine al melodramma a cui stavo per dare inizio chiedendo ad Agata "Ma chi è io?" e la mia Patata grassa "Mamma".

1 commento:

  1. Che tenera!!!
    quante cose devono imparare e quante noi, mio marito sostiene che loro sanno già tutto e che a poco a poco lo tirano fuori.
    buona giornata cara

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