Lo scorso
sabato ho partecipato a una conferenza organizzata dal gruppo di pedagogia
steineriana i Bricchetti dal titolo "ll bambino
davanti allo schermo - un problema educativo e sociale"
L’invito recitava:
"Fin dalla più
tenera età i bambini vengono esposti agli influssi della moderna tecnologia.
Che cosa significa ciò per il loro processo di sviluppo e di maturazione? Come
si rapportano con la realtà virtuale? Quali sono le ricadute nella crescita
sociale dell’età successiva? Come possiamo cogliere le loro reali
necessità nelle diverse tappe della loro crescita, così da poter
fare come educatori delle scelte responsabili e consapevoli? Troppo spesso lo
“schermo”, che etimologicamente significa riparo e rifugio, diventa invece
causa di influssi da cui ci si deve proteggere e difendere."
Il tema
del rapporto bambino/nuove tecnologie mi affascina molto proprio per la sua
dualità (alcune interessanti considerazioni qui).
Da circa
un anno abbiamo acquistato l’Ipad, ne sono rimasta stregata anche perché, vista
la mia poca dimestichezza con l’uso dell’informatica, l’Ipad mi conduce per
manina dove voglio arrivare, tutto è “preimpostato”.
Inutile
dire che le potenzialità sono molte le app sono accattivanti e se vuoi
didattiche, libri in lingua originale con la funzione "leggimelo",
giochi montessoriani, e si può andare avanti. Ci sono poi tablet pensati per i
bambini come questo di cui ha parlato Cinzia qui.
I bambini hanno una facilità a muovere le loro ditina su questi schermi magici che si
allargano restringono, fanno apparire e scomparire, insomma grandi e piccini
vengono catapultati in una nuova realtà.
Un tempo
erano i libri che ti facevano volare, sognare; la mente viaggiava elaborando
mondi, personaggi, ora a questo tipo di magia si è sostituita quella della
velocità, del tridimensionale, ma forse più per noi adulti non ancora abituati,
i nostri figli cresceranno circondati da quello che a noi oggi fa restare
a bocca aperta.
Siamo in
piena rivoluzione digitale e' giusto esporre i nostri figli alle nuove
tecnologie? Per il relatore della conferenza no, o meglio non prima dei 10 -13
anni, non prima che il bambino abbia capito cos'è e come funziona un computer.
I rischi
di una esposizione precoce del bambino a schermi di televisione o computer sono
sostanzialmente: un progressivo decadimento del linguaggio e un calo della
capacità creativa del pensiero.
Mentre
per molti l'uso del computer rende i bambini più svegli e capaci di reagire
agli stimoli, per il relatore lo schermo riproduce una realtà virtuale finta
che non permette ai bambini di apprendere coninvolgendo tutti i sensi.
Mentre il
relatore parlava pensavo ad Agata completamente autonoma nell'uso del pc, come
evitare che diventi una droga? innanzitutto, come sempre, con l'esempio. Un
genitore sempre attaccato al computer al telefonino non è certo un buon
modello, per cui prima di tutto dobbiamo disintossicarci noi adulti, dobbiamo
imparare a limitarci per poter chiedere ai nostri figli di limitarsi.
Davvero interessante qs conferenza! Grazie per avere condiviso quello che hai appreso! Secondo me fare avvicinare un bambino alla tecnologia dopo i 13 anni mi sembra alquanto irrealistico visto che i bambini sono letteralmente circondati da tecnologia, ma tant'è la scuola steineriana è anche a sfavore della TV quindi nn mi stupisce! Credo che noi genitori nn dobbiamo negare ma aiutare ad avere un giusto equilibrio con tablet, pc ecc e fare capire che qs device possono essere positivi se usati nel modo corretto ma possono trasformarsi in armi pericolose se usati male! E poi concordo con te che l'esempio è la cosa migliore! Come ho già detto nn posso pretendere fra qualche anno di nn fare usare il cell a tavola mentre si pranza se loro hanno sempre visto i genitori che lo fanno!
RispondiEliminaGrazie Simona per la citazione e per i nuovi spunti di riflessione!
Baci :-)
Condivido, anche per me è anacronistico! inoltre penso che certe scelte siano più facili da seguire se hai la possibilità di stare a casa con i figli. Noi non abbiamo la TV ma Agata quando è dai nonni un po' di televisione dopo i compiti la guarda, ed è un momento di svago anche per i nonni che hanno un attimo di respiro. Se ci fossi io non l'accenderei, eccetto sporadici casi, ma non posso imporre tutte le mie scelte, considerando che comunque anche loro abbracciano il nostro approccio educativo. Grazie di essere passata
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